martedì 10 febbraio 2009

Egò, emù, emoi, emè

.
.
"323 - Che cosa è l'io?
Se un uomo si mette alla finestra per vedere chi passa, e passo io di là, posso dire che si è messo là per vedere me? No: poichè non pensa a me in particolare; e chi ama una persona per la sua bellezza, l'ama forse? No: poichè il vaiolo che distruggerà la bellezza senza toglier via la persona, farà che quegli non l'ami più.
Se mi si ama per il mio ingegno, per la mia memoria, si ama forse me? No, perchè posso perdere quelle qualità, senza perdermi io. Dove è dunque quest'io, se non è nel corpo, nè nell'anima? E come si ama il corpo o l'anima, se non per le qualità che non costituiscono affatto l'io, poichè sono transitorie? Si può amare forse la sostanza dell'anima di una persona, in astratto, prescindendo dalle sue qualità? Non si può, nè sarebbe giusto. Non si ama dunque mai nessuno, ma solo delle qualità.
Non burliamoci dunque più di coloro che si fanno onorare per cariche e uffici, poichè non si ama nessuno, che per qualità prese a prestito. "

da "Pensieri" di Blaise Pascal

Nessun commento:

Posta un commento