martedì 6 ottobre 2009

Dizionario filosofico - Lettera A

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AMICIZIA

E' un tacito contratto fra due persone sensibili e virtuose. Dico sensibili, perchè un monaco, un solitario può non essere malvagio e vivere senza conoscere l'amicizia. Dico virtuose, perchè i malvagi hanno soltanto dei complici; i gaudenti, compagni di baldoria; le persone interessate, dei soci; i politici raccolgono attorno a sè dei partigiani; il volgo degli sfaccendati ha delle relazioni; i principi, dei cortigiani; solo gli uomini virtuosi hanno amici. Cetego era complice di Catilina, e Mecenate cortigiano di Ottavio; ma Cicerone era amico di Attico.

Che cosa comporta questo contratto fra due anime oneste e sensibili? Le obbligazioni sono più o meno forti o deboli, secondo il grado di sensibilità dei contraenti, il numero dei servizi resi, ecc.

APOCALISSE

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Ogni confessione cristiana si è attribuita le profezie contenute in questo libro: gli Inglesi vi hanno trovato le rivoluzioni della Gran Bretagna; i luterani, i disordini di Germania; i riformati di Francia, il regno di Carlo IX e la reggenza di Caterina de' Medici; e tutti hanno egualmente ragione. Bousset e Newton hanno entrambi commentato l'Apocalisse. Ma, tutto sommato, le eloquenti declamazioni dell'uno e le sublimi scoperte dell'altro hanno fatto loro più onore che non quei commentari.

ARIO

Ecco una questione incomprensibile, che ha tenuto in esercizio per più di sedici secoli la curiosità, la sottigliezza sofistica, l'acredine, lo spirito di intrigo, la bramosia del potere, il furore di persecuzione, il fanatismo cieco e sanguinario, la barbara credulità, e che ha provocato più orrori che non l'ambizione dei principi, la quale ne ha pur provocati moltissimi: Gesù è il Verbo? E se è il Verbo, è emanato da Dio nel tempo o prima del tempo? E se è emenato da Dio è coeterno e consustanziale con lui, o è di una sostanza simile? E' distinto da lui o non lo è? E' creato o generato? Può generare a sua volta? Ha la paternità o la virtù produttiva senza paternità? E lo Spirito Santo, è creato o generato o prodotto o procedente dal Padre o procedente dal Figlio o procedente da entrambi? Può generare, può produrre? E la sua ipostasi è consustanziale con l'ipostasi del Padre e del Figlio? E in qual modo, avendo precisamente la stessa natura e la medesima essenza del Padre e del Figlio, può non fare le stesse cose di quelle due persone, che sono lui stesso?

Io non ci capisco assolutamente niente; nessuno ci ha mai capito niente, ed è questa la ragione per cui ci si è scannati.

Si sofisticava, si disquisiva, ci si odiava, ci si scomunicava fra cristiani per alcuni di questi dogmi inaccessibili allo spirito umano, prima dei tempi di Ario e di Atanasio. I Greci d'Egitto erano gente assai abile, capace di spaccare un capello in quattro; ma questa volta lo spaccarono soltanto in tre. Alessandro, vescovo di Alessandria, ritenne di dover predicare che poichè Dio è necesariamente individuale, semplice, una monade in tutto il rigore della parola, questa monade è trina.

Il prete Arios, o Arious, che noi chiamiamo Ario, fu tutto scandalizzato dalla monade di Alessandro; egli spiega la cosa in modo diverso; disquisisce in parte come il prete Sabellio, che aveva disquisito come il frigio Praxea, grande disquisitore. Alessandro raccoglie in fretta un piccolo concilio di gente della sua opinione, e scomunica il prete Ario. Eusebio, vescovo di Nicodemia, prende il partito di Ario, ed ecco tutta la chiesa in fiamme.

L'imperatore Costantino era uno scellerato, lo ammetto, un parricida che aveva soffocato sua moglie in un bagno, scannato un figlio, assassinato il suocero, un cognato e un nipote, non lo nego; un uomo gonfio d'orgoglio e immerso nei piaceri, lo concedo; un detestabile tiranno, come i suoi figli, transeat; ma era un uomo di buon senso. Non si arriva all'impero, non si sottomettono tutti i propri rivali senza saper ragionare.

Quando vide la guerra civile accesa da quei cervelli scolastici, mandò il celebre vescovo Osio con lettere esortative alle due parti belligeranti: - Siete pazzi - dice loro espressamente nella sua lettera - a litigare per cose che non capite. E' indegno della gravità dei vostri ministeri fare tanto rumore per una questione tanto piccola.

Per questione tanto piccola, Costantino non intendeva quello che riguarda la Divinità, bensì il modo incomprensibile con cui ci si sforzava di spiegare la natura della Divinità. Il patriarca arabo che ha scritto la Storia della Chiesa d'Alessandria mette queste parole in bocca a Osio, quando presentò la lettera dell'imperatore:

- Fratelli, il cristianesimo comincia appena a poter vivere in pace, e voi volete precipitarlo in un'eterna discordia. L'imperatore ha fin troppa ragione di dire che voi litigate per una questione tanto piccola. Certamente, se l'argomento della disputa fosse essenziale, Gesù Cristo, che noi tutti riconosciamo per nostro legislatore, ne avrebbe parlato: Dio non avrebbe mandato il proprio figlio sulla terra per lasciarci all'oscuro sul nostro catechismo. Tutto ciò che non ha detto espressamente è opera degli uomini, i quali son sempre esposti all'errore. Gesù vi ha ordinato di amarvi, e voi cominciate col disobbedirgli odiandovi e suscitando la discordia nell'Impero. Soltanto l'orgoglio alimenta le dispute, e Gesù vostro padrone, vi ha ordinati di essere umili. Nessuno di voi può sapere se Gesù fu creato o generato. E che cosa vi importa della sua natura, purchè la vostra sia di essere giusti e ragionevoli? Che cosa ha di comune una vana scienza di parole, coi principi morali che debbono condurre le vostre azioni? Voi caricate la dottrina di misteri: voi che siete stati creati per confermare la religione con la virtù. Volete forse che la religione cristiana sia solo un cumulo di sofismi? E' forse per questo che Gesù è venuto sulla terra? Cessate di disputare: adorate, edificate, umiliatevi, nutrite i poveri, portate la pace nelle famiglie, invece di scandalizzare tutto l'Impero con le vostre discordie.

Osio parlava a gente ostinata. Si riunì il concilio di Nicea, e ci fu una guerra civile di trecento anni nell'Impero romano. Quella guerra ne provocò altre, e di secolo in secolo ci si è perseguitati a vicenda fino ai giorni nostri.

ATEISMO

(...)

Sembra dunque che Bayle avrebbe dovuto piuttosto esaminare che cosa sia più pericoloso: il fanatismo o l'ateismo. Il fanatismo è certamente mille volte più funesto; perchè l'ateismo non ispira passioni sanguinarie, ma il fanatismo ne ispira; l'ateismo non serve da freno ai delitti, ma il fanatismo spinge a commetterli. Supponiamo, con l'autore del Commentarium rerum Gallicarum, che il cancelliere de L'Hospital fosse ateo: egli ha fatto soltanto sagge leggi, ha consigliato solo moderazione e concordia; i fanatici commisero invece i massacri della notte di San Bartolometo. Hobbes passò per ateo, e condusse una vita tranquilla e costumata; i fanatici del suo tempo inondarono di sangue l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda. Spinoza non solamente era ateo, ma insengò l'ateismo: non fu certo lui a prendere parte all'assassinio giuridico di Barneveldt, e non fu certo lui a mettere a pezzi i due fratelli De Witt, e a mangiarli alla griglia.

da "Dizionario filosofico" di Voltaire

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