martedì 28 aprile 2009

Stato d'eccezione

Un paese senza nome. Una città senza nome. Delle normali elezioni amministrative. Ma qualcosa non va per il verso giusto. La gente non va al mare, non diserta i seggi. Vota, ma vota scheda bianca. Un gesto rivoluzionario, una congiura anarchica, una provocazione di gruppi estremisti? Si ventila infine l' ipotesi che debba esservi un nesso fra la "rivolta delle schede bianche" e l'epidemia di cecità dilagata per un certo tempo quattro anni addietro.

"La frase prediletta del ministro della difesa, Una bomba di profondità lanciata contro il sistema, parzialmente ispirata all'indimenticabile esperienza di una storica passeggiata sottomarina di mezz'ora in acque calme, cominciò ad acquistare forza e ad attirare le attenzioni quando i piani del ministro interno, nonostante qualche sporadico piccolo successo ottenuto, ma senza significato apprezzabile nell'insieme della situazione, si rivelarono impotenti per arrivare all'essenziale, cioè, persuadere gli abitanti della città o, con maggior precisione denominativa, i degenerati, i delinquenti, i sovversivi della scheda bianca, a riconoscere i propri errori e implorare misericordia, al pari della penitenza, di una nuova tornata elettorale alla quale, nel momento designato, sarebbero accorso in massa a purgare i peccati di un delirio che avrebbero giurato di non ripetere mai più.

Era ormai divenuta evidente a tutto il governo, a eccezione dei ministri della giustizia e della cultura, un tantino dubbiosi, la necessità urgente di dare un nuovo giro di vite alla chiavarda, tanto più che la dichiarazione dello stato di eccezione, da cui tanto ci si aspettava, non aveva prodotto alcun effetto percettibile nel senso auspicato in quanto, non avendo i cittadini di questo paese la salutare abitudine di esigere il regolare rispetto dei diritti che la costituzione concedeva loro, era logico, anzi, era naturale che non fossero arrivati a rendersi conto che glieli avevano sospesi. Si imponeva, di conseguenza, l'adozione di uno stato d'assedio sul serio, che non fosse tanto così per fare, ma con un bel coprifuoco, chiusura delle sale di spettacolo, pattugliamento intensivo delle strade da parte delle forze armate, proibizione di assembramenti con più di cinque persone, interdizione assoluta di entrare e uscire dalla città..."

"(...) il ministro della difesa voleva trionfare nella battaglia semasiologica, C'è un altro modo di intendere le cose (...), Che gli abitanti della capitale, nello scatenare la ribellione, suppongo di non esagerare definendo ribellione ciò che sta accadendo, sono stati proprio perciò giustamente assediati, o accerchiati, o circondati, scelga pure il termine che più le piace, per me è del tutto indifferente, Chiedo il permesso di rammentare al nostro caro collega e al consiglio, disse il ministro della giustizia, che i cittadini che hanno deciso di votare scheda bianca non hanno fatto altro che esercitare un diritto che la legge esplicitamente riconosce loro, dunque, parlare di ribellione in un caso come questo, oltre a essere, come immagino, una grave scorrettezza semantica, spero vogliate scusarmi se mi addentro in un terreno in cui non sono competente, è anche, dal punto di vista legale, un totale sproposito, I diritti non sono astrazioni, rispose il ministro della difesa seccamente, i diritti o si meritano o non si meritano, e loro non li hanno meritati, il resto sono chiacchere, Ha perfettamente ragione, disse il ministro della cultura, in effetti i diritti non sono astrazioni, hanno un'esistenza persino quando non sono rispettati..."

1 commento:

  1. domenica 21 giugno si stava prefigurando la rivolta dei biancosi...:P

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