domenica 5 luglio 2009

Alla deriva

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"Se (...) il computer e Internet hanno trasformato il flusso delle informazioni, l'avvento del container ha rivoluzionato il flusso planetario di tutte le merci, dalle materie prime agli oggetti di consumo. I vestiti che indosso in questo momento, i mobili di casa mia, il mio telefonino, il computer, gli ingredienti del mio pranzo: quasi tutto è arrivato via mare o su Tir o su treno, al supermercato o nella boutique, dopo essere stato imballato e caricato in uno dei milioni di container, rigorosamente identici per formato e dimensioni che attraversano i continenti senza sosta, nel viavai incessante del commercio globale Per anni ci siamo abituati al fatto che le merci cinesi ci arrivavano in casa a una frazione del costo degli stessi prodotti fatti a Biella o Treviso. In realtà è il crollo dei costi di trasporto che ha cambiato la logica degli scambi, ha sconvolto la specializzazione internazionale del lavoro. C'è un mondo "prima" e "dopo" l'avvento del container.
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Il crollo del costo dei trasporti a lunga distanza ha consentito quella seconda rivoluzione industriale chiamata il toyotismo: la capacità delle multinazionali di regolare con precisione assoluta il flusso della produzione, modificando continuamente il lavoro delle fabbriche per adattarlo alle scelte del consumatore.
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L'impatto del rincaro energetico sul trasporto marittimo negli ultimo otto anni è l'equivalente di un dazio aggiuntivo del 9% su tutte le merci importate. La geografia tornava a dilalatarsi, gli spazi si allungavano. Nell'era del petrolio a buon mercato si era considerata una specializzazione internazionale del lavoro che ignorava il fattore spazio. Nel biennio 2007-2008 per lo choc petrolifero ogni settore dell'economia ha dovuto rifarsi velocemente i conti, per controllare di non aver costruito il suo modello di business sui costi sbagliati.
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Quella "parentesi" di iperinflazione dei noli marittimi nel 2007-2008 è stata seguita da un contro-choc di natura contraria, ma altrettanto violento. Il crollo mondiale delle esportazioni - sentito in modo particolarmente pesante proprio dalle nazioni asiatiche che sono anche le nuove regine della Marina mercantile - ha rallentato di colpo l'attività navale."
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da "Le dieci cose che non sarano più le stesse" di Federico Rampini

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