domenica 5 luglio 2009

Green taxes

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"Si tinge di verde l'ultima trovata protezionistica. Negli Stati Uniti spunta l'idea di introdurre una carbon-tax - o meglio un "dazio carbonico" - sulle importazioni provenienti da paesi che non adottano tetti alle emissioni di CO2. La proposta potrebbe colpire pesantemente i prodotti made in China sul mercato americano.
L'idea di un dazio ambientalista è stata discussa esplicitamente dal segretario Usa all'Energia Steve Chu (che per un'ironia della sorte è etnicamente cinese-americano). La sua genesi è legata alla svolta di Obama sul cambiamento climatico e le politiche ambientali. Capovolgendo la linea di George W. Bush, il presidente vuole adottare un tetto alle emissioni di CO2 per l'industria americana, legato alla creazione di un mercato per i diritti di emissioni carboniche, cioè un sistema analogo a quello già in vigore nell'UE.

Affinchè le imprese americane non si trovino in una situazione di svantaggio competitivo rispetto alla concorrenza estera, l'amministrazione Obama non esclude di colpire con un dazio verde i prodotti provenienti da pesi che non applicano tetti alle emissioni di CO2 per le loro imprese. Si tratta in particolare delle potenze emergenti quali Cina e India. La Repubblica popolare aderì a suo tempo al Trattato di Kyoto per la lotta al cambiamento climatico, ma avvantaggiandosi di una clausola prevista per i paesi emergenti che la esenta dal fissare limiti alle emissioni carboniche.

La reazione di Pechino è stata una dura condanna. Xie Zhenhua, capo del comitato intergovernativo sul canbiamento climatico, ha dichiarato: " Ci opponiamo all'uso della questione ambientale come un pretesto per praticare il protezionismo" (...)

Il governo di Pechino sottolinea che il balzo cinese nelle emissioni di CO2 è solo recente mentre il cambiamento climatico è stato provocato da decenni di inquinamento nei paesi di vecchia industrializzazione. inoltre i leader cinesi accusano le multinazionali occidentali di avere delocalizzato le produzioni più inquinanti nei paesi emergenti."
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da "Le dieci cose che non saranno più le stesse" di Federico Rampini

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