mercoledì 1 luglio 2009

Il pavimento

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"La Grande recessione ha assestato un colpo formidabile a quello che sembrava un principio elementare dell'economia di mercato. Oggi il "teorema" egemone degli ultimi trent'anni viene smontato scientificamente da Paul De Grauwe, economista del Center for Europen Policy Studies. Nella crisi attuale, spiega De Grauwe, la flessibilità non è affatto una qualità: è diventata un handicap. Per capirlo bisogna ricordare come funziona la deflazione da debito. La dinamica di questa malattia dell'organismo economico segue un percorso preciso. Banche, aziende, famiglie oberate dai debiti devono liquidare una parte dei loro patrimoni. Questa svendita forzata fa crollare il valore dei patrimoni stessi, moltiplicando le insolvenze. Le aziende sono costrette a licenziare. Di conseguenza aumenta ulteriormente il numero delle famiglie strangolate dalle insolvenze. In definitiva, nella deflazione da debito, quando alcuni cercano di ripagare i propri debiti finiscono per aggravare le difficoltà, e altri si ritrovano incapaci a loro volta di far fronte ai debiti.
"La ragione fondamentale" osserva De Grauwe "sta nel fatto che i debiti sono in cifra fissa, mentre tutte le altre grandezze (i patrimoni, l'occupazione, i salari) sono flessibili. Più queste variabili sono flessibili, più si accelera la dinamica diabolica della deflazione e diventa difficile salvarsi".
Le nazioni più flessibili diventano le più vulnerabili. Laddove è facile licenziare, i lavoratori sono costretti a ridurre più pesantemente i consumi, a liquidare i propri risparmi e così facendo aggravano le difficoltà delle imprese e del sistema bancario. Quando l'economica è colpita dalla spirale deflazionistica, ha bisogno di avere al suo interno dei "salvavita": l'equivalente di quei dispositivi automatici che impediscono il cortocircuito in un impianto elettrico. I salvavita bloccano la scarica mortale che fulmina e uccide.
"In una deflazione" spiega De Grauwe "le rigidità nei salari, nei prezzi e nei contratti di lavoro hanno la stessa funzione dei salvavita. Rallentano il diffondersi della deflazione, e così consentono all'economia di aggiustare i suoi squilibri in modo meno traumatico. Nei paesi più rigidi i lavoratori non perdono subito il posto, i loro salari non vengono tagliati istantaneamente. Il salvavita più efficace di tutti è il Welfare State. Le nazioni rigide sono state accusate di avere uno stato sociale troppo generoso e quindi troppo costoso. Ai loro disoccupati versano delle indennità elevate e per periodi lunghi. Ma proprio questa madre di tutte le rigidità si rivela un grande vantaggio. I lavoratori meglio garantiti e protetti potranno mantenere livelli di consumo adeguati, rallentando la caduta dell'attività industriale e dei prezzi. La deflazione da debito non continua a precipitare sempre più in basso, perchè incontra un pavimento. Questo pavimento è la rigidità"."

da "Le dieci cose che non saranno più le stesse" di Federico Rampini

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